Ave Maria
2011
venezia – mantova
Ave Maria è una crociera fluviale appositamente disegnata per approdare lungo le rive del canale Fissero-Bianco, seguendo un percorso parallelo ai fiumi Po e Mincio, alla riscoperta di alcune incontaminate zone rurali del nord Italia.
canali naturali, casoni dei pescatori, ponti di barche
Il disegno del progetto è stato, infatti, calibrato su necessità dettate dal percorso specifico, sulle altezze dei differenti approdi e sulle peculiarità territoriali del tragitto, dove aree bonificate dalle paludi si alternano a canali naturali, casoni dei pescatori si mimetizzano nei canneti, ponti di barche colmano le distanze tra lingue di sabbia.
tecnologie industriali e lavorazioni artigianali
Ave Maria fa parte di una piccola flotta di crociere che associa alla navigazione dei percorsi ciclabili (il ponte d’ingresso alla nave ospita anche un parcheggio bici), promuovendo un nuovo modo di vivere il territorio attraverso un turismo sensibile e attento ai temi della sostenibilità. Per questi motivi anche il progetto architettonico è stato pensato all’interno di un ampio disegno di valorizzazione del territorio: la scelta del cantiere tra uno dei pochi rimasti nell’area mantovana ha inoltre permesso di avvalersi di artigianati locali e di una consolidata sapienza nelle tecniche di costruzione di navi fluviali. Tutti i componenti di bagni, camere, arredi fissi e non, sono stati assemblati fuori opera per essere montati solo in un secondo momento alla struttura. Gli stessi processi di prefabbricazione, che uniscono tecnologie industriali e lavorazioni artigianali, rendono possibile sfruttare le maestranze locali e ottenere un alto livello di qualità ed efficienza, oltre che una perfetta coordinazione dei tempi di lavoro.
una progettazione mirata al benessere del cliente
Il disegno degli ambienti interni è stato pensato in modo da fornire il massimo confort ai passeggeri, pur dovendo scendere a compromessi con gli spazi angusti della nave. Il risultato porterà non tanto i viaggiatori ad adattarsi alle condizioni di bordo, quanto piuttosto lo scafo a trasformarsi in un piccolo hotel in movimento. Le cabine, sia sottocoperta che sul primo ponte, sono progettate in modo da essere pratiche e indipendenti, provviste ognuna di un piccolo bagno; la grande sala comune e il ristorante, che occupano quasi interamente il primo ponte, si affacciano all’esterno con grandi aperture che consentono di godere del paesaggio, mentre delle ampie vetrate lasciano generosamente entrare la luce naturale negli spazi interni, oltre a metterli in comunicazione con il ponte di accesso.
Si può sostare all’aria aperta sfruttando l’ultimo ponte, il più alto, dove all’occorrenza un tendalino mobile ripara dalla luce del sole.
client
Vitapugna Srl
design team
G. Traverso, P. Vighy
G. Dalla Gassa, S. Iyer,
E. Panza, V. Rossetto
L. Disperdi, S. Signori (structure)
M. Sabbatini (services)
photo credits
Diego Caldieraro
Alessandra Chemollo
Alberto Ferrero
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